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Piatto ricco mi ci ficco PDF Stampa E-mail

Obesità e diabete sono patologie in grande diffusione nei paesi industrializzati: l’Università di Calgary, Canada, ha condotto uno studio volto a dimostrare la correlazione tra queste malattie e la crescente disponibilità di cibo, e quindi delle dimensioni delle porzioni.

Lo studio, condotto su 130 persone affette da diabete mellito di tipo 2, prevedeva la riduzione delle porzioni di cibo grazie a piatti e contenitori graduati e il monitoraggio dei pazienti per un periodo di sei mesi. Al termine del periodo di osservazione i risultati ottenuti sui pazienti del gruppo di intervento sono stati confrontati con quelli ottenuti su pazienti diabetici di un gruppo di controllo, che avevano seguito cure tradizionali senza interventi sui loro piatti.
I partecipanti del primo gruppo avevano ricevuto, all’inizio dello studio, una ciotola e un piatto calibrati per il controllo, rispettivamente, della colazione e del pasto principale (differenziato, quest’ultimo, anche a seconda del sesso del paziente). Il piatto era anche diviso in sezioni destinate a quantità definite di carboidrati, proteine, formaggio e salse.
Le analisi al termine dei sei mesi di osservazione, condotte sulla perdita di peso e su elementi come pressione sanguigna e livello di colesterolo, hanno evidenziato come i pazienti che avevano utilizzato i piatti graduati avessero risultati migliori. La percentuale di chi aveva perso almeno cinque chili era infatti di circa tre volte maggiore nel gruppo di interevento rispetto al gruppo di controllo  (16,9% contro 4,6%).
La ricerca, inoltre, ha analizzato come la perdita di peso influisca positivamente sulla diminuzione di eventi legati all’obesità, come cancro e infarto del miocardio, e come essa contribuisca a diminuire la necessità di cure mediche ipoglicemiche.
Gli autori dello studio, Sue D. Pedersen e i suoi colleghi dell’Università di Calgary, ribadiscono quanto l’obesità sia legata al mercato: “L’aumento nella diffusione del diabete è parallelo all’aumento delle dimensioni delle porzioni disponibili sul mercato” e sostengono l’efficacia dello strumento di controllo delle porzioni: “La perdita di peso ottenuta è paragonabile a quella ottenuta con la farmacoterapia. Questo semplice, economico strumento permette ai pazienti anche di diminuire le richieste di cure ipoglicemiche ed offre buone prospettive per una sua applicazione in popolazioni sovrappeso, affette o meno da diabete mellito”.

Silvia Carnevale
Summer Student
II A Liceo Classico Mario Pagano - Campobasso

 
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