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Chi va con l’obeso impara a… mangiare PDF Stampa E-mail

Chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Uno studio americano riporta in voga l’antico proverbio: solo che questa volta ad essere “contagiosa” non è l’andatura claudicante ma il peso in più.

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Un team di ricercatori dell’università di Harvard, insieme ai colleghi dell’università della California, ha scoperto che se una persona diventa obesa, quelle che sono in uno stretto rapporto con lei hanno buone chance di mettere su chili. E questo bizzarro fenomeno si verifica maggiormente tra persone che hanno uno stretto rapporto di amicizia piuttosto che tra parenti o coniugi. Pubblicato sul New England Journal of Medicine, lo studio ha analizzato dati relativi a 12mila persone, che hanno partecipato al Framingham Heart Study, per un periodo di oltre trenta anni. Con le informazioni acquisite, gli studiosi sono stati poi in grado di creare una sorta di fitto e dettagliato network sociale in modo da avere una mappa completa delle relazioni interpersonali delle persone coinvolte nell’indagine scientifica. I risultati ottenuti hanno del sorprendente. Se un amico indulge nel cibo diventando obeso, la possibilità di diventare come lui si assesta al 57%. Meno “contagiosa” sembra invece la ciccia tra coniugi, con un tasso di influenza pari al 37%, mentre quella tra fratelli si ferma al 40%. E poco importa se gli amici vivono a migliaia di chilometri di distanza: gli scienziati hanno infatti rilevato che non c’è lontananza che tenga. Tra le ipotesi avanzate nello studio, si fa strada quella che vede un ribaltamento della percezione tra i soggetti coinvolti. “Una persona che diventa obesa- spiega Nicholas A. Christakis, autore principale dello studio- cambia totalmente il concetto di ‘taglia’ appropriata. Le persone iniziano a pensare che va bene essere ‘grandi’ perché quelli intorno a lui sono così, e questa convinzione si espande”. Da qui le percentuali davvero impressionanti fornite nello studio e che introducono un nuovo punto di vista da cui studiare il fenomeno. Ne è convinto James Fowler, altro autore dell’indagine. “Gli effetti sociali sono molto più forti di quanto si creda. C’è stato un grande sforzo di trovare geni responsabili dell’obesità o processi fisici in grado di spiegarla. Quello che il nostro lavoro suggerisce è che dovremmo realmente considerare il lato sociale con la stessa attenzione”. Non solo. Che il peso sia un fattore contagioso lo dimostra il fatto che i ricercatori statunitensi hanno trovato simili riscontri anche per quanto riguarda la magrezza. Pare infatti che anche in quel caso vi sia un’influenza reciproca tra le persone che hanno rapporti di amicizia.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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