MERCOLEDI' DELLE CENERI 9 MARZO 2011

PER UNA QUARESIMA DI RICERCA

"Il deserto è il luogo di molte avventure della scrittura sacra.
Nel salmo 63 "Nel suo essere in deserto di Giuda", Davide scrive della divinità da un desiderio fisico: "Ha sete di te il mio fiato, si strugge per te la mia carne in terra di aridità e assetata senz'acqua ". Fiato, carne, Davide parla del suo corpo come una zolla prosciugata.
Si rivolge a Elohìm, nome che presiede ai sei giorni della creazione, alla magnificenza delle cose di natura e gli dice: "Ti cercherò", usando nella sua lingua un verbo raro: shahàr, un cercare affannato d'urgenza.
In ebarico shahàr indica anche l'aurora: un ammalato che veglia di notte cerca sollievo all'oppressione nello schiudersi del giorno, nello scardinamento del buio da parte dell'aurora.
Davide nel deserto cerca la divinità come si cerca l'aurora nella notte. Ashaharèca, ti cercherò, ashaharèca ha già nel suono il soffio corto, assetato, di chi trepida in attesa del giorno.

E un'altra ragione per questo verbo commosso di ricerca sta nel verso dei Proverbi: "Quelli che mi cercano (meshaharài) mi troveranno"(8,17). Davide si impossessa del verbo: se quelli che ti cercano con questo verbo d'aurora ti troveranno, allora io ti cercherò con questo verbo.

Agli esseri umani spetta il deserto. L'incontrano nei rovesci di fortuna,quando gli amici si dileguano, l'imparano in una grave malattia, quando anche la premura degli altri, se c'è, non medica l'isolamento della condizione di infermo in lotta col proprio male.

Deserto è stato il mondo intorno alla Bosnia...

Deserto è il campo di concentramento in cui stiviamo i pellegrini che scavalcano il mare, le frontiere,la notte. ...

A tutti quelli costretti in un'angustia, quelli per cui il mondo si è richiuso a sacco sulla testa, auguro la spinta sfrenata di Davide a cercare con forza l'avvento dell'aurora".

Erri De Luca
Penultime notizie circa Ieshu/Gesù
Edizioni Messaggero , Padova, 2010, pagg 39-41