Il ricordo del grande Pontefice in un appuntamento scientifico di altissimo livello. Il professor Valentin Fuster, Direttore del Cardiovascular Institute e del Center for Cardiovascular Health del Mount Sinai Hospital, nonché Professore di Medicina Interna alla Mount Sinai School of Medicine di New York, è stato il protagonista della terza edizione delle “Conferenze Giovanni Paolo II”, che si è svolta ieri nell’Università Cattolica di Campobasso.

Organizzata dai Laboratori di Ricerca, la manifestazione ha segnato ancora una volta un appuntamento di altissimo livello scientifico per la nostra regione. Dopo le introduzioni del dottor Giuseppe Mobilia, Direttore di Sede della Cattolica, e del professor Francesco Alessandrini, Direttore del Dipartimento di Malattie cardiovascolari, è stata la professoressa Maria Benedetta Donati, Coordinatore scientifico dei Laboratori di Ricerca, a presentare il celebre cardiologo e ricercatore di fama internazionale. Il contributo di Valentin Fuster alla medicina moderna, come è stato sottolineato da Maria Benedetta Donati, è enorme, anche per la sua incredibile capacità di passare dalla ricerca (in laboratorio e sulle popolazioni) alla medicina pratica, vicino al letto del paziente. Un lavoro innovativo verso la diagnosi e la terapia delle malattie cardiovascolari riconosciuto da parte delle più importanti Società Scientifiche internazionali e di prestigiose Università in tutto il mondo. La caratteristica più importante della sua ricerca è l’enorme rapidità con cui è stato possibile passare dagli studi cellulari, sui modelli animali, alle applicazioni in chimica ed anche in epidemiologia, dei grandi studi clinici, che sono serviti a stabilire l’importanza di alcuni trattamenti di cui oggi tutti noi facciamo uso. Valentin Fuster ha tenuto in lingua Inglese, la conferenza sul tema “Dalla terapia cardiovascolare alla promozione della salute: una sfida per la ricerca applicata”. Una approfondita analisi sulla situazione delle malattie cardiovascolari in tutto il mondo e le prospettive della medicina: la cura, naturalmente, ma anche l’individuazione dei pazienti a rischio, quelli che dovranno essere seguiti con maggiore attenzione. E soprattutto la prevenzione più aggressiva, quella che ci permetterà non solo di salvare vite umane, ma anche di salvare i sistemi sanitari nazionali dal peso economico di patologie sempre più diffuse. Le Giovanni Paolo II Lecture sono diventate un appuntamento di altissimo livello per la nostra regione. La prima, infatti, fu affidata nel 2005 al Premio Nobel Louis Ignarro, mentre la seconda fu tenuta nel 2006 da Judah Folkman, “padre” della terapia antiangiogenetica per la lotta ai tumori.