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Quaresima 2008 - VENERDI 8 FEBBRAIO 2008 PDF Print E-mail

QUAR08: VENERDI 8 FEBBRAIO 2008

PICCOLO DIZIONARIO…. 

Tua madre. Non hai voluto partire da questo mondo senza trovarle un secondo figlio che avesse cura di lei e hai detto a Giovanni:”Ecco tua madre”. 
Apostoli. Hai vissuto notte e giorno con loro, trattandoli da veri amici, sopportandoli nei loro difetti. Li hai istruiti con pazienza inesauribile….Anelano ai primi posti e Tu: "Bisogna invece farsi piccoli, mettersi all’ultimo posto, servire!". Nel cenacolo li hai messi in guardia: “Avrete paura, scapperete!”. Protestano, prima e più di tutti Pietro che poi, viceversa, ti rinnega tre volte….Essi sono in barca, da tutta la notte Tu, il Risorto, sei là sulla riva del lago prima dell’albeggiare, fai loro da cuoco, da servitore, accendendo il fuoco, cuci­nando e preparando loro, col pane, del pesce arro­stito. 
Peccatori. Il pastore che corre in cerca della pecora smarrita e gode nel ritrovarla sei Tu. Scena di ogni pagina del Vangelo: Tu avvicini peccatori e peccatrici, mangi alla loro tavola, ti inviti tu stesso, se essi non osano. Hai tutta l’aria di preoccuparti più delle sofferenze che il peccato produce ai peccatori che non dell’offesa che reca a Dio.  
Farisei. C’erano le facce dei Farisei smunte per i prolungati digiuni religiosi e Tu: "Non mi piacciono quelle facce; il cuore di quegli uomini è lontano da Dio; è l’inter­no che preme, il cuore è metro per giudicare; dal di dentro, dal cuore degli uomini escono i cattivi pensieri:". 
Parole. Avevi orrore delle parole inutili: “Sia il vostro parlare: sì, sì; no, no; quello che c’è di più deriva dal male.”… 
Dialogo. Oggi chiedono tutti dialogo, dialogo. Ho contato i dialoghi tuoi nel Vangelo. Sono 86: 37 coi discepoli, 22 con la gente, 27 con gli avversari….. 
Beatitudini. Il giorno in cui hai insegnato ”Beati i poveri, beati i perseguitati” io non c’ero. Fossi stato vicino a te ti avrei sussurrato: “Per carità Signore cambia discorso se vuoi avere qualche seguace! Non vedi che tutti aspirano alle ricchezze e alle comodità?”.   Imperterrito Tu invece sei andato avanti dicendo:” Io sono il grano di frumento che deve morire prima di portate il frutto; bisogna che io sia rizzato su una croce; di là trarrò a me il mondo intero!” 
Croce. Dalla croce hai allargato le braccia: chi può contare gli uomini che sono venuti a gettarsi ai suoi piedi? Di fronte a questo spettacolo di gente che affluisce ad un crocifisso da tanti secoli sorge la domanda: si tratta di un uomo grande o di un Dio? Tu stesso hai dato la risposta e chi ha gli occhi non velati da pregiudizi ma avidi di luce l’accetta.  

Cardinal Albino Luciani, “Illustrissimi”,
Edizioni Messaggero,
Padova

 
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