Non solo cattive abitudini. Il rischio obesità si nasconde anche dietro depressione e ansia. A dirlo è una ricerca condotta negli Stati Uniti che ha passato in rassega oltre 200mila persone in 38 Stati.

“La relazione tra obesità e depressione è plausibile per diverse ragioni - assicura Tara Strine del Center for Disease Control di Atlanta, autore principale della ricerca - Per prima cosa, alcuni pazienti in sovrappeso potrebbero essere più predisposti alla depressione a causa delle attitudini sociali negative verso l’obesità. Ma se è vero che la depressione induce alcuni all’inappetenza, è altrettanto vero che altri sono portati a mangiare di più e a mettere su peso”. Insomma è un po’ la questione se viene prima l’uovo o la gallina: è probabile che l’obesità generi depressione, ma anche il contrario. L’indagine - pubblicata sul numero di aprile di General Hospital Psychiatry - si basa su interviste telefoniche che hanno preso in esame i comportamenti delle persone contattate. I ricercatori hanno fatto domande in relazione a un attuale o pregresso stato depressivo, fumo, peso, esercizio fisico e consumo di alcolici. Circa l’8.7% delle persone intervistate ha dichiarato di essere depresso, il 15.7% di aver avuto una precedente diagnosi di depressione e l’11.3% ha avuto una diagnosi di ansietà. Le persone che al momento soffrivano di depressione o che avevano avuto una precedente diagnosi, sono risultate avere il 60% in più di chance di diventare obesi e il doppio di possibilità di iniziare a fumare rispetto a chi invece non era depresso. Anche gli ansiosi non scherzano; tuttavia, per loro il rischio di metter su peso si ferma al 30%, mentre la tentazione per le sigarette rimane doppia. Lo studio ha inoltre rilevato che le persone depresse o ansiose sono quelle che meno praticano attività fisica, a cui si aggiunge anche la forte tentazione di mettere mano al bicchiere. Senza la doverosa moderazione.

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