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Donne e caffeina: il rapporto si tinge di giallo PDF Stampa E-mail

Cambiamenti in vista per gli amanti del caffè. Chi si è ormai rassegnato all’idea di dover rinunciare ad una buona tazza di caffè per via della pressione arteriosa, da oggi ha una ragione in meno di sacrificarsi, almeno se è donna.

Un team di ricercatori dell’università di Utrecht, Olanda, ha infatti scoperto che tra la bevanda più desiderata e l’ipertensione la correlazione potrebbe non essere così stretta come si crede. Sotto la lente degli esperti sono finite oltre seimila persone, donne e uomini, con un’età media di quaranta anni al momento del reclutamento. I ricercatori hanno raccolto informazioni sulla loro dieta, inclusa la quantità di caffè bevuto (anche se non sono state prese in considerazione altre bevande che pure contengono caffeina), il loro stile di vita, la carriera scolastica e la storia medica familiare.
I partecipanti sono stati seguiti per 11 anni e i risultati che ne sono venuti fuori sono davvero sorprendenti, soprattutto per le donne. Le signore che bevevano più di 6 tazze al giorno, infatti, hanno avuto un rischio minore di andare incontro ad un aumento di pressione arteriosa, rispetto a chi invece ne assumeva meno di tre tazze al dì. Ovviamente, chi rinuncia totalmente al caffè può stare al sicuro. Insomma, per i ricercatori olandesi, quelli più a rischio sono proprio i bevitori “leggeri”, quelli che amano sorseggiare la bevanda in maniera soft e non regolare. Per gli esperti si tratterebbe di una questione di tolleranza. In pratica chi beve di più sviluppa una sorta di immunità all’aumento transitorio della pressione arteriosa dovuto alla caffeina. Quelli che invece sono meno costanti rimarrebbero più sensibili agli effetti dannosi della sostanza. Le cose sembrano stare diversamente per i signori uomini. Gli studiosi infatti non hanno trovato profonde differenze tra chi beve più caffè e chi meno, mentre resta invariato il rischio per chi si astiene totalmente dal caffè, che rimane comunque una garanzia contro l’aumento dell’ipertensione. C’è però un dettaglio sul quale i ricercatori insistono particolarmente: le persone che hanno partecipato allo studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition non avevano particolari problemi di salute, e soprattutto non erano ipertesi al momento di cominciare lo studio. Bere caffè per chi ha già una patologia potrebbe essere un discorso completamente diverso.


Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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