Menu Content/Inhalt
Home arrow Attivitą Culturali arrow Quaresima 2008 arrow Quaresima 2008 - MARTEDI 11 MARZO 2008

Quaresima 2008 - MARTEDI 11 MARZO 2008 PDF Print E-mail

QUAR08 MARTEDI 11 MARZO 2008 
Cercare nel buio della morte

    E’ già difficile cercare lungo le ore del giorno. Ma quasi impossibile è cercare la verità nel buio della notte, quando chi cammina facilmente inciampa.
E’ lo stesso Gesù a dircelo, mentre apre il racconto della risurrezione di Lazzaro, fratello di due ragazze, con stile e cuore diverso, Marta e Maria, ma con lo stesso dolore nell’animo.
Eppure, proprio per la loro diversità così interessante, divengono quasi il simbolo di due modi, intrecciati e complementari, di cercare nel buio della morte.

    Marta è intraprendente, attiva, energica. Prende posizione, non sta mai ferma.Immersa nel pianto, sente che sta arrivando, finalmente, l’amico Gesù, a consolarle per la perdita del fratello Lazzaro. Purtroppo (e lei glielo fa subito notare!) è arrivato troppo tardi. Inspiegabilmente, perché ormai è da quattro giorni nel sepolcro. Se fosse arrivato prima, di certo ne avrebbe impedito la morte. Eppure...
Il dialogo si fa serrato. Marta spera ancora. Si fa esigente con Gesù. Troppo ama il fratello e troppo ama Gesù. E così strappa a Gesù quella promessa immensa, che si farà certezza nel cuore di Marta: “Sì, o Signore, io ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, quello che deve venire nel mondo!”.
E’ tutta la divinità che emerge. Una ricerca che si fa certezza, perché ha incontrato la verità. Ed il buio sparisce. Si farà, tra poco, voce potente, divina, che rompe la paura della morte ed immette nella storia la speranza, che, oltre la morte, la vita prosegue.

    Ma c’è anche Maria, che non si muove, aspetta il suo turno per parlare con Gesù. Anzi, sarà Marta che la spinge ad andare verso il Maestro con cuore fiducioso, con quella bella espressione, che sintetizza un modo di cercare nella vita, dietro il fascino di un profumo che attrae, come narra il Cantico dei Cantici: “Il maestro è qui e ti chiama!”. Quante volte questa brevissima frase l’ho sentita bella mentre apro la Bibbia. O mentre entro in una chiesetta dimenticata. O quando dialogo con un bambino o con un povero. Tutte voci di quel Maestro che è qui, accanto a me, che mi attende e mi chiama.
Maria però non discute e non dialoga con Gesù. Non segue la pista dell’incontro razionale, serrato, di Marta. Non incontra la divinità del Figlio di Dio, sul sentiero arduo, da cime tempestose.
Percorre invece il sentiero più agevole e carico di fiori, dolcissimo nella sua bellezza, dell’umanità di Gesù. Davanti al Maestro, piange. Con quel pianto contagioso, che si fa irresistibile. Per tutti: per gli amici presenti, per la gente che sempre curiosa i tuoi sentimenti, cercando emozioni sul tuo volto. Soprattutto, quelle lacrime si fanno contagiose per Gesù. Che prova un sentimento irrefrenabile di compassione, un fremito interiore che si fa indignazione di fronte all’ingiustizia della morte. Anche lui, come noi, sente che è ingiusto quel buio, quella notte, quel deserto del cuore.

        Gesù allora non discute, non parla, non sentenzia. Ma si fa uomo, vero, appassionato, sofferto. Ed anche lui scoppia in pianto. Un gesto che nella ricerca della verità si fa liberazione dalla paure e dalle false immagini di noi stessi.
Fa bene piangere. Come fa bene dialogare.
Entrambe, le due strade per la verità, per il giorno, per la luce che illumina anche il recesso della morte. Entrambe, sconfiggono la paura.
Piangere e dialogare. Armi da valorizzare intrecciate. A seconda del momento. E’ sentire che la verità è insieme divina ed insieme umana. Marta e Maria.

   E allora, quella notte si trasformerà in giorno. Perché, “quando è notte per noi, è giorno per Dio!”. 

Buona ricerca e buona settimana 

                                                                      + p. GianCarlo, Vescovo

 
< Prev   Next >
Scarica con il tasto destro il video Moli-sani
Moli-sani