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Bevande ipercaloriche: il diabete è dietro l’angolo PDF Stampa E-mail

Continua la battaglia americana contro i soft drink, le bibite che seppure non contengono alcol sono esageratamente generose in zuccheri e quindi in calorie.

E per questa loro intrinseca dolcezza finiscono col diventare l’ossessione di bambini e adolescenti. Negli States la polemica ha raggiunto toni piuttosto accesi, e i numerosi studi condotti in materia non fanno altro che esacerbare gli animi. L’ultimo, in ordine d’apparizione, è una rassegna critica di ben 88 studi che ha analizzato come l’indulgenza nelle bevande caloriche comporti una miriade di conseguenze. E’ abbastanza scontato dire che il consumo di bevande dolcificate significa ingerire più calorie. Ma ricercatori della Yale University hanno fatto molto di più. Hanno visto che i drink ipercalorici interferiscono anche con un ridotto consumo di latte e frutta e incrementano il rischio di diabete di tipo 2.
Un rapporto del 2005 fa sapere senza mezzi termini che le bibite gassate rappresentano la più grande fonte calorica per i cittadini d’oltreoceano.
“Nessuno vuole sostenere che c’è  una causa unica dell’obesità - dice Kelly Brownell,
co-autore dello studio - ma sicuramente la scienza attuale porta i soft drink in cima alla lista dei maggiori imputati”. Ma la vera novità è un’altra. Alcuni degli studi passati al setaccio suggeriscono che invece di appagare il palato che ha voglia di dolce, i soft drink facciano esattamente il contrario. “C’è la possibilità - fanno sapere i ricercatori - che i soft drink aumentino il senso di fame, diminuiscano la sazietà o semplicemente calibrino le persone a un più alto livello di dolcezza che poi dirige le preferenze verso altri tipi di cibo”. In altre parole, le persone non sarebbero in grado di compensare le calorie ingerite con i soft drink riducendo il consumo di altri cibi. Ma per i ricercatori la vera sorpresa della rassegna, pubblicata sull’American Journal of Public Health, è il rapporto tra bevande ipercaloriche e l’incidenza del diabete di tipo2. In un’indagine condotta su oltre 90 mila donne seguite per otto anni, è risultato che chi consumava una o più bevande al giorno raddoppiava la possibilità di sviluppare il diabete rispetto a chi invece ne consumava meno di una al mese. Un po’ meno entusiasta dei risultati illustrati è stata l’American Beverage Association che ha tentato di spiegare come non sia possibile addossare la colpa dell’obesità ad un unico prodotto.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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