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Quaresima 2008 - LUNEDI’ 11 FEBBRAIO 2008 PDF Print E-mail

QUAR08 LUNEDI’ 11 FEBBRAIO 2008

Da oggi lunedì 11 Febbraio  e ogni lunedì della Quaresima 2008, GianCarlo Bregantini, da poche settimane nuovo Arcivescovo di Campobasso-Bojano, parteciperà con una Sua riflessione all’iniziativa QUAR08. Ringraziamo Padre GianCarlo per aver aderito con entusiasmo e generosità alla nostra proposta. Avevamo già avuto modo di riflettere sulle Sue parole – senza ancora conoscerLo- durante la Quaresima 2006 (11 Aprile): riproponiamo in appendice alla riflessione odierna, per chi non avesse avuto l’opportunità di riceverlo allora, il testo diffuso quel giorno (vedi anche www.moli-sani.org).

IL VISO E LA SORGENTE

Alla grotta di Massabielle, quella fredda mattina di febbraio del 1858, si svolse un segno di grande bellezza e tenacia. Simbolo di una ricerca appassionata del volto di Dio, che dia senso agli occhi.
Occhi sbarrati in una inattesa visione celeste, per una ragazzina, Bernardette, di poco valore, poverissima, esclusa perfino dal suo parroco dalla prima comunione, perché poco preparata a riceve un così grande sacramento.
Eppure, non sono gli occhi del prete che vedono Maria, ma gli occhi di quella ragazza, occhi umili, semplici, tenaci però ed appassionati, forti nella difesa di quanto ha visto, anche di fronte a derisioni, umiliazioni, incredulità.
Quella ragazza si fa così simbolo di chi sa cercare il volto di Dio con cuore libero, perché il volto di lei è limpido, puro, umile.
Dio non sceglie chi è forte, chi è certo, chi sa tutto, chi si impone.
Il Cielo ha altri criteri, per svelarsi: la purezza di cuore, la limpidezza di intenti, la chiarezza di obiettivi. E soprattutto una grande umiltà, senso vero del limite, rispetto della ricerca altrui.
Oltre la ragione, certo. Anzi, apparentemente, sconfitta per la ragione, come leggeva, sbagliando, il fenomeno di Lourdes tutta la letteratura illuminista dell’Ottocento.
Quasi a dire che ciò che non è razionale, va immediatamente negato. Ciò che va oltre la ragione, è da scartare in modo apodittico.
C’è un episodio che illustra tutto questo. Ascoltiamo la voce della stessa Bernardette, in una scena che si fa simbolo della vera ricerca della sapienza: “Poi mi comandò di bere alla fontana. Siccome non ne vedevo alcuna, andavo verso il fiume Gave, ma ella mi fece cenno che non parlava del fiume e mi mostrò col dito una fontana. Recatami là, non trovai se non poca acqua fangosa. Accostai la mano, ma non potei prender niente; perciò cominciai a scavare e finalmente potei attingere un po’ d’acqua; la buttai via per tre volte, alla quarta invece potei berla. La visione allora scomparve ed io me ne tornai verso casa”.

La visione scompare, ma la fonte resta. Che bagna quel viso di ragazza, che inonda di pace il cuore che ha cercato con passione quell’acqua, scavando con fiducia nel terreno.
La verità va sempre cercata così: con umiltà, con tenacia, con passione.
Ed anche chi è piccolo e povero la scopre. Anzi, i piccoli e i poveri la trovano per primi: “Beati i puri  di cuore, perché vedranno Dio!”.
Ma non la tengono per se stessi. Perché oggi, quel fiume è vita per tutti e fa della terra un giardino di pace. La verità, cercata con amore, è sempre donata a tutti. Si fa sorgente e non stagno.
Buona ricerca e buona settimana di quaresima,
 
                                               tuo,  + p. GianCarlo, vescovo

 

n° 30 - QUAR06 Martedì 11 Aprile 2006   
 
Dal COMUNICATO STAMPA  del Vescovo, mons. Giancarlo Bregantini, in merito agli atti di violenza attuati recentemente nella Locride.


Il dolore
Ancora una volta la Locride versa le sue lacrime amarissime per la violenta morte del giovane Enzo Cotroneo di Bianco, ucciso proditoriamente sulla strada di casa, nella notte di domenica 19 marzo, proprio poche ore prima della sua attesa testimonianza nella delicata inchiesta sull'omicidio dell'onorevole Franco Fortugno. A ciò si aggiunge il ferimento ieri dell'agente di un periodico locale.
Ma la Locride versa le sue lacrime anche per i tanti atti di intimidazione che hanno il terribile intento di scoraggiare chi vuole il bene e si è impegnato, con fecondi risultati, a creare tante occasioni di lavoro, in una terra avara di speranza e di futuro.
Tristissimo e preoccupante è infatti l'avvelenamento di 1 ettaro di piante di piccoli frutti, nella serra chiamata Frutti del Sole, vicino a San Luca.
La condanna.
Il gesto intimidatorio contro l'agricoltura e il lavoro difficile dei contadini lo sento come un'offesa a Colui che, come Creatore di ogni cosa, ci ha dato una terra bellissima, con delle potenzialità immense e ancora poco valorizzate.
Distruggere la campagna è un atto contro Dio, nostro Creatore.
È una bestemmia contro il cielo. Ed è un'orrenda offesa a quel giardino, la Calabria, che Dio ha affidato alle mani di tutti i Calabresi per trarne ricchezza e dignità.
Questo vile gesto di distruzione, attuato con raffinata volontà di male, assolutamente preparato, è poi un atto che viola l'intera attività cooperativistica della Locride, che vede tanti giovani, fiduciosi nel futuro della Calabria, impegnati con le loro mani a farla bella. Tutti insieme. Senza paura. Ormai da 10 anni, con realizzazioni ammirate in tutta Italia. Siglate dal Progetto Policoro, intelligente strumento per la crescita dei giovani, voluto dall'intera Chiesa Italiana e attuato in quasi tutte le Diocesi del sud.
Qui c'è una strategia mortale, che vuole spezzare le nostre intelligenze e minaccia le nostre risorse. Per questo, è un atto che, come Vescovo, condanno nel più forte dei modi. Lo condanno con la scomunica. Quella stessa scomunica che la Chiesa lancia contro chi pratica l'aborto, è ora doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani - uccidendo e sparando - e delle nostre terre - avvelenando.
Impegni
La solidarietà della Chiesa di Locri-Gerace è immediata e piena. Sia nei confronti della famiglia di Enzo Cotroneo, ucciso a due passi da casa, che dei lavoratori delle serre. Ci impegnamo a star vicino alla famiglia colpita, come abbiamo sempre fatto in ogni atto in cui Caino uccide Abele. Ci impegnamo inoltre a ricostruire il danno attuato. A sanare il giardino. A recuperare la dignità dei nostri lavoratori agricoli. A ridare speranza alla nostra gente.
Le forze dell'ordine e la magistratura siano sempre sensibili e immediatamente operative nella difesa della nostra regione. E come restiamo consolati dalla notizia dell'arresto dei presunti autori del delitto Fortugno (anche per merito di chi, con coraggio, si è posto come testimone di giustizia, per permettere la soluzione di indagini difficili e complesse), così speriamo che anche in questi casi si impegnino, con la stessa determinazione, a scoprire autori e mandanti di tali vili gesti di morte.
Possa il Signore della Vita avere pietà di noi. E ci dia la forza di ricominciare con decisione e speranza.
24 marzo 2006, memoria dei missionari martiri

        † p. GianCarlo Bregantini, Vescovo

Operazioni:
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