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Quaresima 2011 - GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 PDF Print E-mail

QUAR11- GIOVEDI’ 24 MARZO 2011

DUE VOCI A CONFRONTO SU SCIENZA E SOLIDARIETA’

Giulio Giorello

“…La scienza come tale mantiene una profonda componente etica: nella ricerca si prova, non si riesce, si riprova, si compiono errori, si impara da questi. Certo, la scienza si occupa di fatti, non di valori; ma quel tipo di onestà entro la ricerca della verità è già un valore che consente che ci siano fatti scientifici. Questo basilare senso etico della ricerca può emergere soltanto se essa è libera…
La ricerca non è qualcosa che ciascuno svolge unicamente per conto proprio, chè altrimenti ciascuno non  farebbe che ripercorrere gli errori dell’altro…. Al contrario delle normali risorse  economiche, se viene condivisa, non solo non diminuisce, ma cresce, aumenta nella condivisione. La libertà della ricerca è l’altra faccia della solidarietà profonda che unisce i ricercatori. E’ per questo che la vita della comunità scientifica è così preziosa ...
La nostra percezione dell’infinito o - se vogliamo usare una terminologia religiosa – di Dio è modificata dal progresso delle conquiste dell’impresa scientifica. Ma che cosa dice tutto questo a un temperamento squisitamente religioso? Deve ammettere che il mondo come noi oggi cerchiamo di conoscerlo attraverso teorie ed esperimenti sia qualcosa di sostanzialmente diverso da quel disegno squadernato dal Signore nel primo libro dell’Antico Testamento?

Carlo Maria Martini

…La scienza in sé non è né etica né non etica. Che ci sia una progressione in essa a partire da errori e da tentativi reiterati sono d’accordo. Ma il riconoscimento dell’errore è una capacità dell’uomo in generale….Non si può ragionare sulla scienza in termini etici; sarebbe come dire che un paio di occhiali è buono o non lo è…. L’entusiasmo che Lei vede nel ricercatore è una caratteristica dell’uomo che indaga la struttura e il senso delle cose. La scienza della natura è libera, tuttavia essa trova dei limiti che corrispondono alla struttura etica dell’essere umano.
Non penso che Lei abbia torto quando constata che non è più la fede a fare da motore al mondo, alla storia. Forse, per certi versi, non lo è mai stata, e lo sappiamo. D’altra parte Gesù, ebreo di nascita, non è venuto a rafforzare la sua religione, né, secondo molti studiosi, voleva offrirne una migliore. Gesù è l’intelligenza divina che dona armonia alle varie componenti del motore, perché esso sia in grado di muoversi. …
Un temperamento squisitamente religioso è anche squisitamente di ricerca. Non c’è alcun contrasto tra scienza e fede…Chi voglia cercare nella Bibbia la verità su tutto l’esistente sbaglia. Esattamente come chi chieda alla scienza il senso delle cose e della vita. La scienza può dire come le cose funzionano, la Bibbia può dire perché esse siano affidate all’uomo.

Excerpta da Carlo M. Martini, Giulio Giorello “Ricerca e Carità”, ESR, Milano, 2010, pagg. 13-26

 

 
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