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Latte, frutta e verdura per farla finita con le sigarette PDF Stampa E-mail

Una dieta per smettere di fumare. Questa volta però non si tratta solo di armarsi di pazienza e buona volontà, né tanto meno di ricorrere agli scaffali della farmacia più vicina in cerca di surrogati di nicotina.

Quello che un team di ricercatori statunitensi della Duke University Medical Center di Durham, North Carolina, suggerisce è una vera e propria selezione di alimenti che promette di dare una mano a chi ha deciso di farla finita con la bionda più desiderata di sempre. Il colpo di genio degli studiosi statunitensi è stato quello di chiedere ad oltre duecento persone cosa, secondo loro, alterasse - in peggio o in meglio - il gusto della sigaretta. Una domanda chiave che - stando a quanto dichiarano gli stessi ricercatori - nessuno aveva mai pensato di porre, visto che lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nicotine and Tobacco Research sembra essere in assoluto il primo ad aver investigato sugli effetti boomerang di cibo e bevande. In cima alla lista dei prodotti che non sembrano avere un buon feeling con il tabacco ci sono quelli caseari, come formaggio e latte (avversati dal 19% dei fumatori), mentre il secondo posto del podio se lo aggiudicano frutta e verdura, che per il 16% degli intervistati proprio non va a braccetto con una boccata di fumo. Sul terzo gradino ci sono le bevande che non contengono caffeina, come l’acqua o il succo di frutta (14%). Di contro, sul fronte dei cibi che invece sembrano legare particolarmente bene con sigarette e affini ci sono gli alcolici (44%) e le bevande a base di caffeina, come tè, cola e caffè, mentre un significativo 11% ha ravvisato particolare appeal nella carne. “Con poche modifiche alla loro dieta- ha dichiarato Joseph McClernon, principale autore dello studio - preferendo prodotti che rendono il gusto della sigaretta peggiore, ad esempio un bicchiere di latte caldo, ed evitando quelli che invece lo esaltano ancora di più, come una pinta di birra, i fumatori avranno un aiuto in più per smettere”. Chi invece ha dichiarato di non trovare alcuna relazione tra cibo e fumo, sono quelli che fanno uso di sigarette al mentolo, il che fa pensare- sostengono i ricercatori- ad un eventuale effetto “coprente” del mentolo sul cattivo gusto dei cibi. Ma di una cosa i ricercatori sono più che sicuri. Questo tipo di approccio, da solo, non basta. “Ogni trattamento deterrente richiede forza di volontà” ha aggiunto Jed E. Rose, direttore del Duke Center, che invita comunque ad affiancare ad un’eventuale dieta “fumo-repellente” una terapia sostitutiva a base di nicotina, come gomme da masticare e cerotti.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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