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Peso in più: la colpa è del cervello PDF Stampa E-mail

Se è vero che l’appetito vien mangiando, è vero anche che non è del tutto colpa nostra. Secondo uno studio americano, infatti, le persone in sovrappeso continuano a ingurgitare cibo perché percepiscono diversamente la sazietà rispetto a chi non ha problemi con la bilancia.

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E se finora abbiamo puntato il dito contro l’ingordigia, adesso dovremmo prendercela con il cervello. Pare che sia lui il maggiore indiziato in fatto di chili di troppo. Attraverso una sofisticata indagine condotta con risonanza magnetica funzionale (fMRI), gli scienziati dell’U.S. Department of Energy's Brookhaven National Laboratory hanno scoperto che nelle buone forchette manca qualcosa a livello cerebrale. I circuiti del cervello identificati dal team guidato da Gene-Jack Wang rispondono diversamente ai messaggi di sazietà che arrivano dallo stomaco, a seconda del nostro peso. Per dimostrarlo, gli scienziati hanno introdotto un palloncino nello stomaco dei partecipanti che veniva riempito con acqua, sgonfiato e poi riempito di nuovo con un volume che variava dal 50 al 70 percento. L’indice di massa corporea dei 18 partecipanti era compreso tra 20 (peso normale/basso) e 29 (ampiamente in sovrappeso, al limite dell’obesità). Durante questo processo, i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale per monitorare le reazioni cerebrali, chiedendo anche di indicare il senso di sazietà . Ebbene, è venuto fuori che maggiore era l’indice di massa corporea, più tardi si registrava il senso di pienezza da parte dei soggetti che avevano preso parte allo studio. “Questa scoperta spiega perché alcune persone continuano a mangiare nonostante abbiano già assunto un pasto moderato” afferma Wang. Il gap tra i due gruppi è stato rilevato a livello di un centro cerebrale ben determinato, l’amigdala posteriore sinistra, che nei soggetti con peso in più veniva attivata con notevole ritardo. “Lo studio - continua Wang- dimostra per la prima volta una connessione dell’amigdala sinistra con il senso di fame, dimostrando che l’attivazione di questa zona del cervello sopprime il senso si fame”. Le scoperte del team americano - che saranno pubblicate nel numero di febbraio di NeuroImage- aprono quindi nuove strade per la soluzione dei problemi di sovrappeso che ormai affliggono la maggior parte della popolazione mondiale.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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