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Quaresima 2011 - GIOVEDI’ 31 MARZO 2011 PDF Print E-mail

QUAR11- GIOVEDI’ 31 MARZO 2011

TESTIMONIANZE DAL TRENTINO
 
Lo smarrimento, il senso di estraneità, il tentativo continuo di darsi una risposta e la difficoltà di convincersi che sia quella giusta. Capita a tutti, prima o poi. Ma per alcune persone è di certo un’esperienza inevitabile perché congenita alle proprie scelte di vita. Si parte e ci si lascia il mondo finora conosciuto alle spalle, convinti che se ne ritroverà uno nuovo in cui montare la propria tenda, almeno per un po’. E’ l’entusiasmo di Anna e Marcello e delle loro figlie.
Può accadere però che il peregrinare alla ricerca del posto più adatto si riveli più difficile del previsto. Il dubbio cresce, le domande aumentano e chiedono risposte. Non tutti sono in grado di darle subito e la terra di mezzo che separa i due mondi si dilata spaventosamente finendo per diventare essa stessa casa, dimora. E allora, può darsi che qualcuno, come Silvia, trovi il suo equilibrio nella sensazione di essere ponte tra due mondi, connessione di vita e di senso pur sempre nella differenza.

 

Anna e Marcello in partenza per il Perù

“Sto frequentando da un po’ di mesi l’associazione OPERAZIONE MATO GROSSO (OMG), questa sera mi hanno invitato ad andare in un paesino vicino TN per un momento di fraternità.
E’ stata celebrata la messa e subito dopo ci siamo trasferiti in una sala di accoglienza per una festicciola semplice, eravamo una cinquantina di persone, cosa si festeggiava?
Abbiamo salutato e augurato buon viaggio ad Anna e Marcello.
Anna è nata in Ecuador da genitori italiani che si sono trasferiti lì per mettere su un ospedale in un villaggio a 3700m di altezza tra gli ultimi della terra. A 20 anni è rientrata qui, ha conosciuto Marcello e hanno messo su famiglia, oggi lei ha 31 anni e lui 34, tre bellissime bambine, 2 gemelline di 3 anni e una piccola di tre mesi.
Anna e Marcello stanno per partire per un anno di missione in Perù. Il loro villaggio è a 13 ore di macchina dalla città più vicina.
Anna ha un sorriso che la illumina, qualche ruga sotto gli occhi che quando sorride le dà  ancora più luce, Marcello è un ragazzone alto con un “sogno nel sacchetto”…questa espressione è venuta fuori stasera tra le risate di tutti…avere 10 figli e riuscire a fare questo anno di missione!
Pur essendoci lì 50 persone, nonostante la loro piccola piangesse un po’ per fame un po’ per stanchezza, Anna e Marcello hanno avuto tempo per parlare con tutti, persino con me, l’ultima arrivata!
Questa sera ho il cuore colmo di gioia.
Non dimenticherò mai il sorriso di Anna e la stretta di mano di Marcello, li porterò sempre nel cuore.
Ecco, stasera quel sorriso e quella stretta sono stati gli strumenti per la resurrezione della mia anima.
Spero che attraverso le mie parole arrivi la resurrezione anche per voi”.

 

Silvia dal Nicaragua

Scrive Silvia Valduga, missionaria laica in Nicaragua: “Mentre sto ancora facendo questa esperienza di missione, vengo assalita ogni tanto da un sentimento doloroso e difficile di “non appartenenza”. Mi spiego meglio: dopo tanto tempo a Waslala, sento di non appartenere più completamente al mio luogo di origine e non sono mai riuscita ad appartenere completamente al luogo di missione dove sto vivendo. Mi sento come una terra di mezzo, cercando sempre di mantenermi in equilibrio. Questa esperienza un po’ strana mi ha portato a costruire ponti e alla fine ad essere io stessa un ponte, per unire due punti, per facilitare un incontro.”

Anna Della Corte, ricercatrice, Fondazione Edmund Mach, IASMA - Istituto Agrario San Michele all'Adige (Trento)

 
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