QUAR16  RICERCA DELL’UOMO, RICERCA DI DIO

XII EDIZIONE

LUNEDÌ 7 MARZO 2016

IL DIO TRADIZIONALE E IL SUO DESTINO

Il Dio al quale la mente occidentale si riferisce quando pensa il divino non è il vero Dio, ma la risultanza di molteplici componenti di cui quello predominante è il Dio biblico, un personaggio che istituisce un rapporto con il mondo all'insegna per lo più di ciò che Nietzsche denominava "volontà di potenza".  Una volontà di potenza così totale da essere onnipotenza e da dare origine a un vero e proprio ideale totalitario: rispetto a esso ciò che è decisivo non è l'amore , la misericordia o la giustizia, ma il potere e la forza che si impongono talora anche a dispetto del bene e della giustizia. Insomma un Dio, per citare ancora Nietzsche, "al di là del bene e del male".

Il paradosso non potrebbe essere più acuto: Dio, che secondo il Nuovo Testamento è amore e che in quanto tale deve essere pensato come la realtà sussistente del bene e quindi del tutto incapace di male, viene rappresentato, praticamente da sempre in Occidente, tramite una figura la cui volontà di potenza lo pone al di là del bene e del male. Questa figura assolutista che campeggia in buona parte delle pagine bibliche e che trova nel Corano il suo compimento, continua a monopolizzare l'idea di Dio in Occidente, rendendo tale idea sempre meno all'altezza della tensione etica e spirituale dell'umanità.....Nei secoli passati tale violenza si è incarnata anche nel cristianesimo in forme istituzionali come 'Inquisizione, le crociate, l'indice dei libri proibiti, tutti segni della sistematica opposizione storica della Chiesa alle campagne a favore dei diritti umani, della libertà di coscienza e di stampa, della laicità dello stato....

Vito Mancuso, Dio e il suo destino, Garzanti, Milano, Novembre 2015, pagg 15-17