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Quaresima 2008 - GIOVEDI 21 FEBBRAIO 2008 PDF Print E-mail

QUAR08 GIOVEDI 21 FEBBRAIO 2008

UN RACCONTO DI TOLSTOI

   C'è un bellissimo racconto di Tolstoi che mostra la differenza che esiste tra le preghiere come esercizio di disciplina spirituale e la Preghiera come grido di tutta l'anima.

   Tre santi eremiti vivevano in costante preghiera in un'isola abbandonata, Quando il vescovo decise di visitarli, volle innanzitutto investigare il loro stile di preghiera e si sentì rispondere che ripetevano tutta la giornata una frase abbastanza insulsa che loro stessi si erano inventati. E non dicevano null'altro. Per loro l'importante non erano le parole, ma la disposizione dell'animo. In effetti questa frase che ripetevano costantemente, senza prestargli attenzione, non era tanto un parlare, quanto una maniera di fare silenzio, di evitare di parlare. Quando il vescovo volle insegnare loro il Padre nostro, si misero all'opera con molta buona volontà, anche se inevitabilmente pasticciavano abbastanza il testo. Alla fine riuscirono ad apprendere la lezione a memoria e il vescovo poté riprendere il battello e ripartire, con la buona coscienza di avere "elevato" il livello di preghiera di quei rozzi eremiti.

    Durante la notte, alla luce della luna, il vescovo vide dal ponte della nave uno strano movimento all'orizzonte e in breve tempo si rese conto che erano i tre eremiti che correvano sull'acqua senza affondare e in breve tempo lo raggiunsero sul battello. La memoria li aveva traditi e avevano rincominciato a pasticciare il Padre nostro. Si erano immediatamente messi a correre sulle acque per raggiungere il vescovo e domandargli un supplemento d'insegnamento.

    A questo punto il vescovo, commosso, li rimandò indietro dicendo loro che non avevano bisogno di apprendere nulla più di quanto già sapevano. Potevano vivere la loro fede con grande pienezza senza sapere il Padre nostro a memoria. Nel cammino spirituale erano certamente più avanzati di lui. Allora si inginocchiò davanti a loro ed essi si rigirarono e ripartirono... via mare.
   
   Tolstoi termina il racconto dicendo "una luce brillò fino all'alba nel punto in cui erano scomparsi all'orizzonte". Questi eremiti avevano trasformato la loro vita in Preghiera, a un punto tale che le parole avevano perso importanza. Erano come un ritornello acustico che scandiva la loro giornata e impediva loro di "parlare"....L'essenziale per loro si giocava all'interno del loro spirito, lì dove vivevano un'attenzione costante alla presenza divina. Erano così poco attaccati alle cose, che riuscivano a correre sulle acque senza neanche rendersene conto o gridare al miracolo.
 

Da " Il profumo del vento" di Giorgio Gonella, Piccolo Fratello di Charles de Foucauld, New York

 
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