Menu Content/Inhalt
Home arrow Attività Culturali arrow Quaresima 2008 arrow Quaresima 2008 - LUNEDI’ 18 FEBBARIO 2008

Quaresima 2008 - LUNEDI’ 18 FEBBARIO 2008 PDF Print E-mail

QUAR08 LUNEDI’ 18 FEBBARIO 2008 

I DUE VOLTI 

C’è nell’ospedale Cardarelli, a Campobasso, un bell’affresco, che parla con la lucidità dell’arte. Scendendo un grande salone, all’ingresso, con gradoni ampi e spaziosi, ecco che sulla parete di fondo, man mano che si scende, si è conquistati da vivacissimi colori, che rappresentano la Madre Terra, raccordata alla Vita, con al centro un grande sole, una bianchissima ostia, che nel suo interno, sottilmente tratteggiato, contiene il volto di Cristo.
Non lo si vede, subito, mentre si è lontani. Lo si intravede man mano che si scende, sempre più visibile, sempre più chiaro, sempre più bello.
Occorrono però due atteggiamenti per poterlo scorgere: lo scendere in umiltà, mettendo il cuore nella verità delle cose, accostate nel piegarsi verso di esse, scavando nel cuore della vita, con la chiarezza che dona chi sa accostarsi ai piccoli e agli umili della terra. L’umiltà è ancora una volta la condizione per vedere.
E poi, accanto a quel gesto, ecco la gioia che dona il farsi vicino a chi soffre. Perché quel volto di Cristo ti dice che lo stesso volto lo devi saper scorgere sul volto di chi soffre. Più ti fai vicino, più lo vedi. Più ti pieghi verso, più si fa chiaro e luminoso.
Anzi, i due volti, quello dell’ostia e quello del malato, sono intrecciati insieme. Uno nell’altro. Mai l’uno senza l’altro. Non c’è ostia, senza volto di dolore. E non c’è dolore che non si rispecchi nell’ostia.
Cercare è allora la sintesi di umiltà e vicinanza.
L’umiltà pone la condizione interiore. La vicinanza, quella esterna.
Non puoi capire, stando lontano, osservando dall’alto le cose, in modo frettoloso e superficiale.
Né puoi entrare nel cuore della vita, se dentro non ti fai piccolo, vero, accogliente, sereno.
La verità non è ovvietà. Ma passione. Ti cambia, già prima che tu la possa trovare. Come le cime delle montagne del Matese o delle Dolomiti: ti conquistano, prima ancora che tu le conquisti.
Ed ancora una volta, risuona la voce di Cristo, che in questo cercare, in umiltà e vicinanza, ci è Maestro: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede, riceve; chi cerca, trova; a chi bussa sarà aperto”.
In uno stile che si fa paternità. Al figlio che chiede un pane, nessuno, pur essendo noi cattivi, dà una pietra. Né se quel bimbo ci chiede un pesce, gli diamo una serpe.
Nessuno.
Allora, quel cercare, quel chiedere, quel bussare trova sempre una risposta. Ti trovi in mano un pane, fatto dono da condividere, in gioiosa reciprocità. 
Come per l’acqua di Lourdes, sono ancora i piccoli che ci insegnano la strada del cercare.

La strada luminosa e bella della condivisione.

Buona settimana, in umiltà e vicinanza.
                                                            + p. GianCarlo, vescovo

 
< Prev   Next >
Scarica con il tasto destro il video Moli-sani
Moli-sani