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Quaresima 2014 - GIOVEDI' 10 APRILE 2014 PDF Print E-mail

QUAR14 RICERCA DELL’UOMO RICERCA DI DIO

 GIOVEDÌ 10 APRILE 2014

PASQUA, LA FESTA DEI MACIGNI ROTOLATI

 LA PASQUA SIA PER TUTTI NOI UNA MEMORIA SPIRITUALMENTE EVERSIVA


Per il mio augurio pasquale ricorrerò alla suggestione del macigno, che la mattina di Pasqua le donne, giunte nell’orto, videro rimosso dal sepolcro.

Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme, messa all’imboccatura dell’anima, che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo, che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro.

E’ il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione, del peccato. Siamo tombe alienate. Ognuna con il suo sigillo di morte.

Pasqua allora sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi, e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo del terremoto che contrassegnò la Pasqua di Cristo.

Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E’ la festa del terremoto.

Il Vangelo ci dice che i due accadimenti supremi della storia della salvezza, morte e risurrezione di Gesù, furono entrambi caratterizzati dal terremoto.

Pasqua, dunque, non è la festa del ristagno.

Ho letto in questi giorni un manifesto che annunciava per venerdì santo una solenne “Via crucis” organizzata dagli “Amici della tradizione”.

Ho apprezzato l’iniziativa. Ma mi sono detto che fino a quando nelle nostre città la Via crucis non sarà organizzata dagli amici del cambio, dagli appassionati della rivolta, dai poveri che si ribellano, dai condannati alle piccole croci quotidiane, da chi vi rimane schiacciato sotto, da chi è ingiustamente spogliato di tutto come Cristo, da chi viene abbeverato con l’aceto e il fiele di una vita insostenibile, avremo sempre delle pasque sterilizzate, delle liturgie innocue, delle aurore senza mattino. E i macigni continueranno a ostruire i nostri sepolcri.

Che la Pasqua sia per tutti una memoria spiritualmente eversiva.

Solo allora questa allucinante vallata di tombe che è la terra si muterà in serbatoio di speranze.

Il Risorto vi illumini di gioia e vi riempia di fiducia.

Con lui ce la faremo.

 

Don Tonino Bello, “Quaresima Pasqua – La carta d’identità del Risorto”, Ed. Messaggero, Padova

Brano segnalato da Rosanna D’Amario, Bruxelles, Belgio

 

 
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