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Grassi da piccoli: il rischio cardiovascolare sale alle stelle già nell’adolescenza PDF Stampa E-mail

Non bisogna aspettare molto tempo prima che i piccoli obesi inizino a manifestare rischi cardiovascolari.

Una ricerca condotta dall’Institute of Endocrinology and Diabetes di Westmead, Australia, dimostra infatti come già a otto anni i bambini possono gettare le basi per assicurarsi un quadro di rischio di tutto rispetto in confronto ai coetanei più magri. E questo dopo appena sette anni! Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha preso in esame oltre 300 bambini di otto anni sui quali sono state effettuate misure antropometriche. Le stesse misurazioni sono state eseguite sette anni più tardi, quando cioè avevano 15 anni, su 292 dei bimbi originalmente esaminati, mentre i relativi profili metabolici sono stati determinati in 172 partecipanti. I risultati sono davvero impressionanti. All’età di quindici anni, circa l’11% dei ragazzi ha riportato un bagaglio di rischio cardiovascolare da fare invidia a quello degli adulti. Quelli che erano in sovrappeso o obesi al momento del reclutamento nello studio avevano un insieme di rischi (definito sindrome metabolica) sette volte maggiore rispetto ai bimbi più magri.
Ma non è tutto. L’attenzione dei ricercatori si è poi spostata sulle modalità di misurazione. Per gli studiosi australiani, quando si tratta di bambini non è necessario ottenere parametri relativi alla circonferenza vita, ma bastano quelli per completare la formula del BMI (indice di massa corporea) e cioè peso e altezza. Cosa che invece non accade per gli adulti: per loro la misura dell’adiposità che si concentra sull’addome è più determinante nell’indicare un elevato rischio di sindrome metabolica e cardiovascolare.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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