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Quaresima 2016 - MERCOLEDÌ 9 MARZO 2016 PDF Print E-mail

QUAR16  RICERCA DELL’UOMO, RICERCA DI DIO

XII EDIZIONE

MERCOLEDÌ 9 MARZO 2016

 

UN DISCORSO SENZA VERITÀ È UN DISCORSO SENZA PAROLA

 

“Hanno bandito la parola dai loro discorsi” scriveva Geremia più di 2500 anni fa parlando dell’aristocrazia giudaica che rifiutava di vedere il pericolo imminente della invasione babilonese annunciata dal profeta. Si può parlare senza dir niente quando il discorso è un intreccio di bugie  che ci tiene prigionieri come la tela di un ragno. È allora che Dio è nominato invano; questa è la vera bestemmia. È una bestemmia invocare Allah al momento di decapitare i prigionieri politici e di violentare le vergini prigioniere; è una bestemmia invocare Dio per proteggere i pasticci dello IOR o per scomunicare i partiti politici che promuovono la giustizia sociale e minacciano i previlegi ecclesiastici. È soprattutto una bestemmia invocare il nome di Dio per proteggerci dalla verità. Quando Papa Francesco è andato a gettare una corona per i morti del canale di Sicilia ci ha costretto ad affrontare la tragedia che coinvolge  una enorme parte dell’umanità e che abbiamo cercato di ignorare nel nome di Dio. Ha riportato la parola nei nostri discorsi. Ha cancellato la nostra bestemmia.

Un discorso senza verità è un discorso senza parola. Ma la verità è una esperienza di vita vissuta, che non può essere circoscritta dai nostri suoni gutturali. Per questo Gesù ha rifiutato di rispondere alla domanda di Pilato “quid est veritas?” perché Pilato aveva la verità di fronte a sé e preferiva ignorarla. Charles de Foucauld aveva proibito ai suoi piccoli fratelli di parlare di Cristo con i beduini in mezzo a cui vivevano. Se non vivevano  Cristo, le parole sarebbero state inutili, sarebbero state bestemmia. Questo è lo stesso messaggio di Francesco d’Assisi che voleva che i suoi seguaci testimoniassero la gioia della verità a cui si erano avvicinati con la scelta della povertà. Questo è il messaggio di Francesco quando ci invita a rifuggire dal proselitismo. Questo è il messaggio di Giussani nel suo libro Come si può vivere così? dove rivela che la fuga dalla sofferenza è una fuga futile dalla verità, è la vera tragedia del nostro tempo. Questo è il messaggio di Mauriac nel Mistère Fontenac quando dice: “tu sei destinato a perseguire un cibo incapace di placare la tua fame…”.

La quaresima è una pausa dalle nostre bugie per disfarne la ragnatela e per contemplare la verità.

 

Lodovico Balducci, Tampa, Florida,USA

 
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