Prevenire è meglio che curare, certo, ma ci sono modi e modi. E se qualcuno preferisce mettere mano ai farmaci, qualcun altro invece pensa sia meglio agire su un altro fronte.

È il caso di un team di ricercatori della Mayo Clinic College di Rochester, Usa, che ha passato al setaccio i dati dei più recenti trials condotti sulla prevenzione del diabete. A conti fatti - dicono i ricercatori - è preferibile puntare sui cambiamenti dello stile di vita piuttosto che sui medicinali. Sotto la lente degli autori di questa ricerca sono finiti i dati di uno studio (“Dream”) effettuato su persone a rischio di diabete. Veniva usato il rosiglitazone, un farmaco antidiabetico ritenuto capace di produrre una riduzione del rischio. Ma i ricercatori statunitensi storcono il naso e frenano. “Questo tipo di strategia porterà danni e ulteriori costi, mentre i benefici restano comunque ancora discutibili” ammonisce Victor Montori, autore principale dello studio apparso sul British Medical Journal. Le sue conclusioni è che, al momento, è ancora prematuro parlare di risultati accettabili. E dalla sua il ricercatore chiama i risultati di numerosi trial che hanno mostrato come una modesta perdita di peso e una regolare attività fisica sono davvero ottimi alleati contro il rischio di diabete. Per non parlare degli effetti collaterali dei farmaci, insieme al costo notevole che una strategia di prevenzione basata sui medicinali comporterebbe per il sistema sanitario. “Il ricorso al rosiglitazone per prevenire il diabete - concludono i ricercatori nel loro articolo - è, al momento, ingiustificabile per via di presunti benefici non sostenuti da alcuna evidenza, senza contare gli effetti collaterali, il costo considerevole, e la disponibilità di interventi che invece puntano a migliorare gli stili di vita”.

Leqqi qui l'abstract della ricerca in inglese