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Rischio cardiovascolare e acido folico: una metanalisi cerca di saperne di pił PDF Stampa E-mail
L’acido folico contro il rischio cardiovascolare? Se lo sono chiesto alcuni ricercatori britannici che hanno tentato di fare il punto su una questione ancora tutta aperta.

Secondo studi recenti, alti livelli di omocisteina nel sangue (un aminoacido che può concorrere al deterioramento delle arterie) sarebbero probabilmente implicati nell’aumentare il rischio di essere colpiti da infarto e da altre malattie cardiovascolari. A contrastare questo effetto deleterio ci sarebbe proprio l’acido folico, capace di abbassare i livelli di omocisteina e quindi di dare man forte alla riduzione del rischio cardiovascolare. I ricercatori della Queen Mary’s School of Medicine di Londra, guidati da David Wald, hanno così esaminato una serie di ricerche per tentare di raccordare i vari risultati usando la metanalisi, un complesso metodo statistico che permette di mettere assieme ricerche diverse condotte in tutto il mondo e trattarle come un unico studio.
Gli studi scelti sono stati di tre tipi: quelli che hanno coinvolto un gran numero di persone (studi di coorte) in cui alti livelli di omocisteina erano associati all’occorrenza di eventi cardiovascolari (ictus, infarto e via dicendo); studi genetici, che hanno messo in evidenza il rapporto tra varianti genetiche e livelli dell’aminoacido; infine studi clinici controllati, condotti per verificare l’effetto di una riduzione dei livelli di omocisteina.
I risultati riportati dagli studi di coorte e da quelli genetici vanno nella stessa direzione: la riduzione dell’omocisteina porta a un effettivo abbassamento del rischio cardiovascolare. Per gli studi clinici, invece, i giochi restano ancora aperti: nonostante i risultati parlino di una riduzione del rischio, i ricercatori non si sbilanciano ancora poiché i risultati non hanno una valenza significativa dal punto di vista statistico.
“La conclusione che l’omocisteina sia una causa delle malattie cardiovascolari - dicono i ricercatori, il cui studio è stato pubblicato on line dal British medical journal - spiega le osservazioni provenienti dai diversi studi, anche se i risultati di ognuno, da soli, sono insufficienti a raggiungere questa conclusione”. E qui scende in campo l’acido folico. Che riducendo i livelli di omocisteina si rivela un prezioso alleato contro il rischio cardiovascolare.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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