Menu Content/Inhalt
Home arrow Orizzonte Ricerca arrow Gli amanti del cioccolato fanno un favore alla scienza

Gli amanti del cioccolato fanno un favore alla scienza PDF Stampa E-mail

Quando si dice il caso. Un gruppo di partecipanti ‘ribelli’ ha di fatto aiutato la ricerca a scoprire che piccole dosi quotidiane di cioccolato possono quasi dimezzare il rischio cardiaco, riducendo la tendenza delle piastrine ad aggregarsi.

Che il cioccolato avesse più o meno lo stesso effetto dell’aspirina è una tesi che tiene banco da circa vent’anni. Ma finora la ricerca aveva parlato di dosi improponibili: i benefici contro l’aggregazione piastrinica avvenivano solo con quantità che non si adattavano all’alimentazione umana. Lo studio condotto dalla Johns Hopkins University School of Medicine, presentato al recente congresso dell’American Heart Association, a Chicago, dimostra invece come una quantità quotidiana moderata di cioccolato possa effettivamente apportare  benefici per la salute del cuore, proprio facendo leva sull’attività delle piastrine.
Sotto la lente degli studiosi statunitensi sono finite 139 persone ‘mutuate’ da uno studio più ampio, il GeneStar, condotto sempre alla Hopkins, che aveva reclutato numerose persone per valutare gli effetti dell’aspirina sull’attività delle piastrine. Solo che qualcuno tra gli oltre mille partecipanti non era stato propriamente attento alle disposizioni dei ricercatori, che prevedevano l’astensione da particolari cibi, tra cui il cioccolato appunto. I ‘trasgressori’ vennero quindi fatti confluire in un altro gruppo, essendo stati esclusi da quello dell’aspirina. Ebbene, il tempo impiegato dalle loro piastrine per aggregarsi è risultato, anche se di poco, significativamente superiore a quello riportato dai partecipanti che sono stati alla larga dal cioccolato. Il che ha notevoli implicazioni sul fronte cardiaco, visto che, diminuendo la capacità delle piastrine di aderire tra loro, si rallenta il processo di ostruzione dei vasi sanguigni che può portare all’infarto.
Successivi test (circa 200)  hanno confermato l’intuizione dei ricercatori. Che però frenano. È ovvio che i risultati non rappresentano un via libera all’abbuffata. E poi gli effetti positivi si registrano solo per la cioccolata ‘nera’, quella che non contiene troppo burro o zucchero e che viene comunemente definita pura, ricca di flavonoidi, sostanze antiossidanti presenti in un’ampia varietà di cibi. “La quantità giusta di cioccolata - dice Diane Becker, autrice dello studio - è di due cucchiaini da tavola al giorno”.

Vai al sito dell'American Heart Association

 
< Prec.   Pros. >
Scarica con il tasto destro il video Moli-sani
Moli-sani