QUAR14 RICERCA DELL’UOMO RICERCA DI DIO

 MARTEDÌ 8 APRILE 2014

 DA DIOGENE A PAPA FRANCESCO LA LUNGA RICERCA DELL’UOMO

Forse la ricerca dell’Uomo iniziò circa 2.500 anni fa, quando i filosofi greci cominciarono a interessarsi non solo al mondo fisico, ma anche agli esseri umani.

Socrate insegnava ai giovani a mettere in questione le tradizioni e per questo fu condannato a morte. Un suo allievo di nome Antistene (fondatore della scuola Cinica) prese la lezione seriamente e si chiese se i bisogni imposti dalla società civile fossero veramente consoni alla natura umana e per questo fu allontanato dal centro di Atene. Il suo allievo Diogene di Sinope applicò la lezione sui bisogni anche più seriamente, vivendo mezzo nudo in una botte o aggirandosi fra la gente con una lanterna in cerca dell’Uomo. Per questo fu chiamo il Socrate Matto.

Circa nello stesso periodo in India il profeta Mahavira (un maestro del Giainismo) insegnava a praticare una vita ascetica e nonviolenta. I monaci erranti giainisti vivono spesso nudi.

Questa scelta estrema di una vita sobria e semplice, come reazione alla ricerca del benessere, la ritroviamo più tardi anche in Gesù di Nazareth, proprio all’apice dell’Impero Romano. Quando Egli mandò i suoi apostoli a predicare alle pecore sperdute della casa di Israele, li esortò a mettersi in strada sobriamente “Non provvedetevi d'oro, né d'argento, né di rame nelle vostre cinture, né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone …” (Matteo, 10:9-10).

Diogene cercava l’Uomo giusto, Gesù l’Uomo che prende la propria croce e lo segue.

I Padri del Deserto si allontanarono dalle comodità per vivere in una grotta; i primi monaci Benedettini vissero del proprio lavoro e di preghiera lontani dalle città.

Il Santo che meglio imitò Cristo, Francesco d’Assisi, rifiutò drammaticamente la ricerca del benessere della borghesia medievale ed ebbe qualche difficoltà a far accettare la sua regola di vita ascetica. Non cercò l’Uomo, ma il suo esempio attirò subito migliaia di uomini delusi dalla ricerca dei beni materiali.

Come mai ora noi esitiamo tanto a riconoscere il valore spirituale e la felicità di una vita semplice, cioè umana?

Un anno fa un nuovo papa si è affacciato al balcone di San Pietro e ha detto “Buonasera”, un chiaro segnale di semplicità. Anche lui trova non poche difficoltà a rimuovere vecchie tradizioni sfarzose, silenzi accondiscendenti e amnesie del Vangelo da parte dei suoi fratelli e sorelle.

Preghiamo per lui che trovi la Donna e l’Uomo capaci di dire no, senza violenza e astio, all’oppressione del lavoro ingiusto e del consumo esagerato.

Buona Pasqua e buona ricerca.