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Quaresima 2011 - GIOVEDI' 10 MARZO 2011 PDF Print E-mail

QUAR11 GIOVEDI' 10 MARZO 2011

GESU' BAMBINO FIGLIO DI EMIGRANTI

Non nacque in un momento di allegria, ma durante un viaggio, uno spostamento forzato...I suoi si spostavano per un dovere triste e insidioso: obbedire a un censimento.
Oggi noi siamo abituati a essere contati, iscritti e arruolati in elenchi, a disporre di molti contrassegni numerici. Alcuni di noi stimano giusto, così per scrupolo di conoscenza, rilevare anche le impronte digitali di donne e uomini arrivati a noi da fughe senza fine...

I suoi genitori erano in viaggio verso sud, andavano in Giudea a tappe forzate...Così partirono da Nazareth in due e a Betlemme diventarono tre...

Il re in carica , Erode, ebbe timore di un'usurpazione. Comandò una strage di bambini in Betlemme e in tutto il territorio circostante. Fu una misura estrema e inefficace: è dimostrato, da Mosè in poi, che ne scampa sempre uno, quello giusto, quello che è un riassunto di tutti gli altri uccisi. Chi si trova a essere resto di innumerevoli assenti, assume e contiene le energie di quelle vite impedite. Fare prodigi, allora, è solo un piccolo risarcimento.

E' vano bussare a spiegazioni, se non sono state scritte. Doveva svolgersi uno dei molti massacri di bambini.

Oggi pure ne avvengono, tra gli scugnizzi di strada dell'America del Sud, tra le neonate delle campagne cinesi, tra i piccoli rapiti da orchi e chirurghi clandestini che espiantano e trapiantano organi. Oggi siamo più tranquilli: sappiamo perché avvengono.

Ma nel racconto di Matteo si agita in un lettore  il dubbio sull'onnipotenza di chi non mandò a salvare nessun bambino, oltre quel suo messìa.

Così nacque e fu vivo per il solo prodigio di cui non fu lui stesso autore.

Per tutta la vita, poca, cercò di pareggiare il conto di quella ingiustizia, fino a farsi appiccare sopra l'osceno patibolo romano che esponeva la morte in alto, in vista, a manifesto....

Per tutta la vita, poca, fu abitato da una folla di bambini mancanti, dal dolore delle loro madri. Così poté sopportare quello della sua ai piedi della croce...

Nascesse oggi, sarebbe in una barca di immigrati, gettato a mare insieme alla madre in vista delle coste di Sicilia o di Calabria. Forse continua a nascere così, senza sopravvivere e il 25 dicembre è solo il più celebre dei suoi compleanni.

Dopo di lui nessuno è residente, ma tutti ospiti in attesa di un visto. Siamo noi, pasciuti di occidente, la colonna di stranieri in fila, fuori, all'ultimo sportello.

Erri De Luca
Penultime notizie circa Ieshu/Gesù
Edizioni Messaggero, Padova, 2010, pagg. 47-51

 
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