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Che ci siano persone in grado di ingerire grandi quantità di calorie senza aumentare di peso è evidente, e che questa condizione fosse genetica si era già ipotizzato (con grande invidia di molti che faticano a tenere la linea).
Ma in questo senso rappresenta una novità lo studio condotto dai ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, negli Stati Uniti, che, con esperimenti condotti su topi da laboratorio, hanno individuato il gene “responsabile” dell’obesità, il gene in assenza del quale il soggetto non aumenta di peso pur se sottoposto a una dieta ad alto contenuto di grassi.
Eduardo Chini, uno degli autori dello studio, ha sottolineato il ruolo rivestito dai geni: “L’obesità è un problema complesso in cui intervengono molteplici fattori, uno dei quali sono i nostri geni. I geni hanno un ruolo in circa metà dei casi, e in questo studio dimostriamo che il gene CD38 regola il peso corporeo”.
Lo studio ha coinvolto due gruppi di topi, con o senza il gene CD38 nel loro codice genetico. Tutti sono stati sottoposti a una dieta ad alto contenuto di grassi per un periodo di otto settimane. L’esperimento ha chiarito che i topi che presentavano il gene manifestavano i segni dell’obesità e del diabete indotto dalla dieta. Inoltre, i topi in tali condizioni vivevano 12-14 mesi in meno rispetto a quelli che non presentavano il gene. Questi ultimi, infatti, nonostante la dieta ad alto apporto di calorie e grassi, non presentavano segni di diabete o obesità, bruciavano più energia ed erano più magri.
Il Dr. Chini afferma che “nel complesso, questi risultati suggeriscono che l’assenza del gene CD38 svolge un ruolo di protezione contro l’obesità indotta da diete ad alto contenuto di grassi”.
Non è certamente un via libera alle grandi abbuffate per chi crede di essere protetto dal suo DNA: lo stile di vita, e come mangiamo, rimane ancora il modo migliore per tenere il proprio corpo in buona salute. Silvia Carnevale
Summer Student
II A Liceo Classico Mario Pagano - Campobasso |
