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Mangiare sano per vivere pił a lungo PDF Stampa E-mail

Mangiare sano riduce il rischio cardiovascolare. Lo dice una ricerca statunitense che ha analizzato l’alimentazione di oltre 70mila donne, mostrando come le signore che sanno comportarsi bene a tavola hanno minori possibilità di soffrire di malattie cardiache in futuro. Non solo. La scelta degli alimenti risulta determinante anche per la mortalità totale, non solo quella dovuta a malattie  cardiovascolari.

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In pratica ciò che consumiamo ogni giorno può rivelarsi un’autentica corazza contro ogni tipo di malattia. Lo studio della Harvard School of Medicine, coordinato da Frank Hu e colleghi, ha passato in esame la situazione di migliaia di donne che all’inizio del reclutamento non presentavano alcuna patologia cardiovascolare. Le partecipanti sono state seguite per quasi venti anni e ogni 2-4 anni hanno compilato un questionario alimentare. Gli autori della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Circulation, hanno individuato due principali comportamenti alimentari. Uno l’hanno definito “prudente”, praticamente ispirato alla dieta mediterranea, l’altro “western” con chiaro riferimento alla Western diet, la dieta che spopola in Occidente. Gli alimenti che caratterizzavano il primo gruppo erano verdura, frutta, legumi, pesce e carne bianca, mentre l’altra dieta comprendeva carne rossa, patatine fritte, dolci e cereali raffinati.
Dall’analisi è emerso che le donne che riportavano una maggiore adesione al regime alimentare “prudente” avevano un rischio cardiovascolare minore del 28%. Ma non c’è solo il cuore di mezzo: anche misurando la mortalità per qualsiasi causa, il rischio risultava del 17% più basso. Nel gruppo “western”, invece, il rischio cardiovascolare era aumentato del 22% mentre quello di morte per qualsiasi causa risultava più alto del 21%.
In pratica, è una visione di dieta nel suo complesso. La differenza nella salute non viene, come molti pensano, dal consumare o meno certe verdure, certi frutti o certi tipi di carne, ma dall’abitudine alimentare in genere. “Le raccomandazioni alimentari per prevenire patologie croniche e per promuovere la longevità - sostengono infatti i ricercatori - dovrebbero focalizzarsi su tutti i comportamenti alimentari piuttosto che sui singoli nutrienti”.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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