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Posizione socioeconomica correlata alla mortalità PDF Print E-mail
Il grado socioeconomico di una persona, determinando l'adozione di comportamenti salutari, è associato a una ridotta mortalità. La conferma viene da uno studio svolto su oltre 10mila londinesi tra il 1985 e il 2009. Scopo della ricerca: verificare se la rilevazione dei comportamenti salubri effettuata, come in passato, solo all'inizio dell'indagine determinasse il rischio di sottostimare le diseguaglianze sociali della mortalità e quindi andasse svolta in modo ripetuto nel corso del trial (questa volta sono state analizzate per quattro volte le abitudini relative a fumo, consumo di alcol, dieta e attività fisica). In tutto, durante il follow-up, si sono avuti 654 decessi. Nelle analisi aggiustate per sesso e anno di nascita, i soggetti con la posizione socioeconomica più bassa presentavano un rischio 1,60 volte superiore di morte da tutte le cause rispetto alle persone con la posizione più elevata (una differenza tra i due tassi pari a 1,94/1.000 persone-anno). Tali associazioni sono risultate attenuate rispettivamente del 42% e del 72% quando è entrata nel modello la rilevazione dei comportamenti salutari all'inizio dello studio oppure come covariabile tempo-dipendente. Registrando i comportamenti legati alla salute all'inizio e in modo ripetuto si è determinata una differenza, relativa alla mortalità da ogni causa, legata principalmente a un maggiore potere della dieta (dal 7% al 17%), dell'attività fisica (dal 5% al 21%) e del consumo di alcol (dal 3% al 12%). Il ruolo del fumo, considerato il mediatore più forte in questa analisi, non è apparso cambiato usando misurazioni solo all'inizio o ripetute (da 32% a 35%). Jama, 2010;303(12):1159-66
 
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