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Quaresima 2014 - GIOVEDI' 27 MARZO 2014 PDF Print E-mail

QUAR14 RICERCA DELL’UOMO RICERCA DI DIO

GIOVEDÌ 27 MARZO 2014

 DA QUARESIMA A PASQUA, UN CAMMINO DI LIBERAZIONE DAI VECCHI LIEVITI

 

Quando arriva la primavera e, con la raccolta dell’orzo nuovo comincia il nuovo anno agricolo, gli Ebrei nomadi, per arcaiche consuetudini, eliminavano il vecchio lievito conservato nella madia. Anzi, proprio per il bisogno di inaugurare un nuovo ciclo vitale, distruggevano ogni antico fermento che si trovasse nelle case. Sicché per una settimana mangiavano pane azzimo: senza lievito, appunto. Una specie di simbolismo per dire “anno nuovo, vita nuova”.

Una grande voglia di ricominciare tutto da capo, senza tener conto del passato. Una smania collettiva di rigenerarsi radicalmente. Un traboccamento di entusiasmi vergini che eliminasse tutte le croste della decrepitezza antica. Un accredito, euforico se volete, alla buona volontà di imboccare strade diverse. Una decisione forte di romperla con le vecchie storie di ambiguità e di dolore.

Poi per gli Ebrei è venuto il momento dell’esodo dall’Egitto. Accadde in una notte di primavera, proprio nel periodo in cui si mangiavano gli azzimi, e la faccenda del pane senza lievito si è caricata di un altro significato: pane senza lievito perché, per il precipitare degli avvenimenti, nella notte della liberazione non si è avuto il tempo di far fermentare la pasta.

Gli azzimi, quindi, sono i pani non lievitati che vogliono indicare due cose: la novità di vita e la rapidità con cui vanno prese certe decisioni. E’ un modello di vita proposto a tutti noi.

A tutti coloro che non hanno il coraggio di cambiare. Che non sanno staccarsi dal modulo. I prigionieri dello schema. I nostalgici del passato. Il cultori della ripetizione. I refrattari al fascino della novità. I professionisti dello status quo.

A coloro che sono lenti nelle scelte. Gli specialisti della perplessità. I contabili pedanti dei pro e dei contro. I calcolatori guardinghi fino allo spasimo di muoversi.  Gli irresoluti fino alla paranoia prima di prendere una decisione. Gli ossessionati dal dubbio, perennemente incerti se mettersi in cammino.

Cambiare è possibile. Per tutti. Non c’è tristezza antica che tenga. Non ci sono squame di vecchi fermenti che possano resistere all’urto della grazia.

Pasqua, festa che riscatta dal nostro insipido passato. Non per nulla, noi la celebriamo spezzando quel pane azzimo che vuole essere per tutti simbolo e fermento di novità.

 

Tonino Bello "Quaresima, Pasqua - La carta d'identità del Risorto", Edizioni Messaggero, Padova. Segnalato da Rosanna D’Amario, Bruxelles.

 

 

 
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