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Quaresima 2011 - GIOVEDI’ 21 APRILE 2011 PDF Print E-mail

QUAR11 – GIOVEDI’ 21 APRILE 2011

Ultimo folio

Siamo partiti il 9 Marzo scorso, mercoledì delle ceneri, con un “pezzo” di Erri De Luca e abbiamo percorso giorno per giorno questa lunga Quaresima 2011, attraversando i 150 anni dell’Unità dello stato italiano,  i 50 anni di esplorazione spaziale, i 50 anni di sacerdozio di amici francescani, l’emergenza profughi del Mediterraneo, la rivolta della Libia, il terremoto del Giappone… Abbiamo cercato di essere attenti ai “segni dei tempi” rifuggendo però da analisi troppo contingenti o legate ai variabili umori della politica mediatica. Terminiamo oggi, giovedì santo e Natale di Roma, con il ricordo di un testimone scomodo, un vescovo centro-americano, in qualche modo legato al nostro Molise.
Il filo conduttore di QUAR11 è stato, come negli anni passati, il dialogo tra credenti e non credenti, che ha raggiunto uno dei suoi momenti più alti nel messaggio di Benedetto XVI ai giovani del sagrato dei gentili di Notre Dame a Parigi. 
Come ricercatori, privilegiamo il confronto delle ipotesi e delle idee, secondo quanto scritto in una “Quaresima” di qualche anno fa da Bruno Forte:
“il problema non è il confronto tra credenti e non credenti, ma quello tra pensanti e non pensanti”. Per questo avremmo dato più spazio ad esempio al dialogo tra Giorello e Martini, se non avessimo voluto anche ospitare le numerose testimonianze spontanee di amici antichi o recenti,  che ci hanno seguito dalla Florida al Belgio, dalla Brianza al Trentino...
Chiediamo scusa agli amici e amiche che ci hanno proposto dei brani che sono rimasti fuori dalla circolazione, essendo la quaresima limitata a 40 giorni, appunto, ma che a noi personalmente hanno apportato cultura e piacere. Grazie a loro e a tutti voi che ci avete seguito con amore, curiosità, fedeltà, magari con qualche irritazione che ci auguriamo sia stata transitoria e comunque salutare. Grazie anche a Marialaura Bonaccio e Marco Olivieri, che mi hanno affiancato con dedizione e competenza prima e durante la QUAR11: senza di loro l’iniziativa non avrebbe avuto la regolarità e il successo che le e-mail di tanti di voi ci hanno testimoniato.
E’ un appuntamento ideale che a partire da venerdì prossimo ci mancherà, in attesa di celebrare, ognuno con le sue implicazioni di fede e ragione, la straordinaria domenica pasquale.
Appuntamento all’anno prossimo, a Dio piacente, come avrebbe detto mia Madre…

E auguri di una Pasqua autentica a tutte e tutti voi.

Giovanni de Gaetano

 


CIO’ CHE MUOVE DIO E’ LA FEDE NELLA DIGNITA’ DELLA PERSONA UMANA

Juan Gerardi, Vescovo guatemalteco, venne assassinato, a 76 anni, il 26 Aprile 1998. Due giorni prima aveva presentato, nella cattedrale di Città del Guatemala, il rapporto” Guatelama nunca mas (mai più”) nel quale si indicavano i responsabili dei crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra civile (1960-1996).

“Nutro da sempre una profonda ammirazione per la figura di Juan Gerardi, vescovo ausiliare a Città del Guatemala, che aveva anche il titolo di  Vescovo di Guardialfiera, un piccolo comune della mia diocesi di Termoli-Larino, in Molise, famoso per aver dato i natali allo scrittore Francesco Jovine.
Don Juan visse per la giustizia e riuscì a dare , con metodo, la parola alle sofferenze subìte dal suo popolo (per quasi 40 anni).
Questo libro vuole contribuire a una riflessione…a partire dall’esperienza di quanti, animati da spirito profetico, si sono sforzati di percorrere i sentieri di Dio e racconta la storia di donne e di uomini che dalla comunione con Cristo e con gli uomini  hanno ricevuto la spinta per incarnarsi nella storia e lottare per elevare la dignità umana, laddove questa veniva ridotta e quasi annullata…..
L’incontro con un martire impegna i credenti a un rispetto profondo. Il sangue innocente versato richiama alla mente concetti fondamentali per un cristiano quali la comunione, l’incarnazione e la dignità umana….
Non c’è comunione senza incarnazione, ma forse non c’è incarnazione senza comunione…
Chi persegue la difesa , il rispetto, la costruzione e l’elevazione della dignità umana ha in sé, misteriosamente, l’essenza stessa della comunione e dell’incarnazione, perché esse si basano entrambe sulla fede nella persona.
Tutto ciò che muove Dio è la fede nella persona ed è la stessa fede che conduce chi ha la passione nella “persona “ ad incontrarsi e unirsi misteriosamente con Dio e anelare a quell’incontro con lui e con gli uomini che la comunione suggella”.

Stralci da Antonio De Lellis*, Introduzione, dal libro di Margarita Carrera, “Juan Gerardi, il Vescovo che ruppe il silenzio”, Terredimezzo ed, Milano, 2008 ( This e-mail address is being protected from spam bots, you need JavaScript enabled to view it )
*Responsabile Pastorale Sociale del Lavoro, Diocesi di Termoli-Larino

 
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