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Quersima 2008 - LUNEDI 17 MARZO 2008 PDF Print E-mail

QUAR08 LUNEDI 17 MARZO 2008

TRA SCIENZA E AMORE, COME GESÙ ABBANDONATO

   A volte  mi capita di incontrare i pazienti che in laboratorio sono solita identificare con una sigla o un numero…molti sono bambini, ridono e scherzano, mentre negli occhi dei loro genitori si scorgono espressioni di preoccupazione e tensione…In laboratorio intanto si gioisce per aver identificato un difetto o una mutazione, si riducono i campioni biologici a piccoli tubicini disposti in fila sul bancone… Provo quasi orrore nell’assistere e talvolta partecipare al grande “gioco del mercato dei risultati”…, allo studio della loro significatività statistica…, alla corsa alla pubblicazione…, essere contenti di aver descritto una malattia… eppure è quello che io e migliaia di colleghi facciamo tutti i giorni in tutto il mondo…
   La mia mente si affolla di domande, la mia fede non è messa alla prova,…ma continuo a chiedermi: che ruolo ricopro io in tutto questo? Da una parte devo conservare la lucidità del razionalismo scientifico…ma se sono uno scienziato devo “rinunciare” a Dio? devo spogliarmi quasi della mia anima, per penetrare fino alle radici la mia scienza, per fare della buona scienza?…ma poi non basta, sarebbe troppo facile, se pur molto doloroso…Perchè a fare ricerca ci sono io e non un altro, con tutte le mie contraddizioni…
   Così penso a Gesù abbandonato, che trasuda sangue perchè non sente più il Tutto della sua vita, che vive un dissidio interiore spaventoso, perchè si guarda dentro e non si riconosce più Figlio di Dio…abbandonato come si sente da tutti, suo Padre compreso… Ma questo abbandono è necessario a Lui per compiere l’atto d’amore più grande…di quell’amore che è pronto a dare la vita…E quale potrebbe essere il mio piccolo atto d’amore nella ricerca? Come è possibile superare ciò che mi appare diviso e contraddittorio?
   Avere il coraggio di osare, riconoscere ciò che è già unito ma i miei occhi non sono in grado di cogliere…è una ricerca continua, e forse non è neanche iniziata, ma è la risposta…e sopratutto è una sfida…
   Nel suo paradosso, Gesù abbandonato è l’espressione più bella e affascinante dell’amore…e l’amore non si comprende, si vive…

Una ricercatrice di Campobasso

 
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