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Quaresima 2016 - VENERDÌ 18 MARZO 2016 PDF Print E-mail

QUAR16  RICERCA DELL’UOMO, RICERCA DI DIO

XII EDIZIONE

VENERDÌ 18 MARZO 2016

 

 

Piangete su voi stesse e sui vostri figli (Lc 23,27-34).

 

Seguiva Gesù una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”. Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.

 

Del lungo racconto della passione ho scelto questo breve passo che mette insieme l’incontro delle donne e le prime parole che Gesù pronuncia sulla croce. La caratteristica di Luca è quella di presentare Gesù sempre pronto a manifestare il perdono e la misericordia di Dio, anche quando pronuncia parole dure come in questo caso. Alle donne che hanno un ruolo da protagoniste nel vangelo, Gesù esprime, pur se è lui che sta vivendo la sofferenza più grande, la solidarietà per ciò che attende loro e i loro figli. Il motivo è l’assurdità di ciò che sta avvenendo: l’uccisione ingiusta di un innocente, il permettere che avvenga un atto irrimediabile contro chi ha vissuto un’esistenza tutta rivolta al bene degli altri. E’ questa assurdità che rende il mondo, come ha scritto Giovanni Pascoli, un atomo opaco di male, come è assurda una società che si definisce ipocritamente civile quando respinge persone inermi, bambini e donne e vecchi che sfuggono dalla violenza e da guerre su cui ci guadagna proprio l’occidente civile. E’ questo che fa commiserare le donne Gesù e attraverso di lui Dio stesso, che piange sulla tragedia di un’umanità che corre verso il baratro dell’autodistruzione perché dove manca la pietà per gli altri, trova spazio il cinismo e la crudeltà che porta all’uccisione di un essere umano solo per il gusto di sapere cosa si prova. Dio non si è allontanato dal mondo, perché è presente con tutta la sua impotenza ad agire contro un’umanità che ha deciso di distruggersi distruggendo la dignità e la vita dei suoi figli. Dio non può far altro che aprirsi al perdono di fronte alla mancanza di consapevolezza rispetto al male che facciamo sia compiendolo sia assistendo indifferenti a chi lo compie. Non sarà Dio, infatti, a distruggere questo mondo, ma lo stiamo già facendo noi quando accettiamo senza indignarci che i calcoli cinici dell’alta finanza possano calpestare anche una sola vita perché come ci ricorda anche il Corano (5,32): chi distrugge una vita è come se distruggesse il mondo intero ma chi salva anche una sola vita inerme e innocente (i bambini che stazionano al freddo delle frontiere europee ce lo ricordano) ha salvato l’intera umanità.

Michele Tartaglia

 

 

 
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