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Quaresima 2016 - GIOVEDÌ 11 FEBBRAIO 2016 PDF Print E-mail

QUAR16  RICERCA DELL’UOMO, RICERCA DI DIO

XII EDIZIONE

GIOVEDÌ 11 FEBBRAIO 2016

 

IL SECONDO COMANDAMENTO SECONDO DE ANDRÈ

 

“Non nominare il nome di Dio, 
non nominarlo invano. 
Con un coltello piantato nel fianco 
gridai la mia pena e il suo nome: 

ma forse era stanco, forse troppo occupato, 
e non ascoltò il mio dolore. 
Ma forse era stanco, forse troppo lontano, 
davvero lo nominai invano”
. 

Così canta disperato il ladrone Tito, crocifisso a fianco di Gesù, nella “Buona Novella” di De Andrè. È un modo nuovo di leggere il secondo comandamento, deluso e irridente. Blasfemo. Quante persone nei campi di sterminio o nei barconi che affondano nel Mediterraneo hanno lanciato lo stesso grido inascoltato di Tito....Ma Dio non è il tappabuchi che sfila il coltello piantato nel fianco. L’uomo tolga il coltello che ha piantato nel fianco dell’uomo.

Ma ora Tito agonizza al fianco di Dio. Non gli chiede più niente. Forse ha capito che Dio è il  modello dell’amore che dobbiamo avere per noi stessi e per gli altri. Scompare il dolore dagli occhi, la pietà subentra al rancore. Senza più nominare Dio invano, Tito ha imparato l’amore.

“Ma adesso che viene la sera ed il buio 
mi toglie il dolore dagli occhi 
e scivola il sole al di là delle dune 
a violentare altre notti: 

io nel vedere quest'uomo che muore, 
madre, io provo dolore. 
Nella pietà che non cede al rancore, 
madre, ho imparato l'amore". 

Giovanni de Gaetano

(in ricordo di Roberto Lorenzet)

 
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