Quaresima 2011 - VENERDI’ 18 MARZO 2011 |
QUAR11 - VENERDI’ 18 MARZO 2011 SARANNO SOPRATTUTTO I VALORI A DECIDERE DEL NOSTRO DOMANI Da alcuni mesi, Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università Cattolica del S. Cuore, batte con crescente insistenza sull'idea che per il cattolicesimo italiano è giunta l'ora di tornare a essere "guelfo" (v. “L’Italia e l’esigenza di un nuovo guelfismo”, VITA E PENSIERO, 2011, 1, pagg 5-11). Nel Medioevo, i "guelfi" erano i cittadini dei liberi comuni che si battevano a sostegno delle proprie libertà e del papa, contro i "ghibellini" che parteggiavano per l'imperatore. Da allora, l'Italia "guelfa" è sinonimo di un'Italia che vive con fierezza il proprio cattolicesimo e lo mette in pratica con decisione anche sul terreno civile e politico, contro le insidie del secolarismo. Ornaghi sostiene che il cristianesimo non è un valore aggiunto, facoltativo, nei sistemi democratici dell'Occidente, ma è origine e fondamento della democrazia stessa. E lo è tanto più oggi che la politica si intreccia in misura mai vista in passato con quella questione centrale che è la vita, dal nascere al morire, dalla famiglia all'educazione. Di conseguenza, la scristianizzazione che è in atto in vari Paesi non è solo un danno per la fede cristiana, ma è "letale" – dice Ornaghi – per gli stessi sistemi democratici. I cattolici non devono quindi rassegnarsi a un ruolo di periferia, sul terreno politico. Non devono cadere in quel peccato capitale che è l'accidia. Tutto l'opposto. In un'epoca come l'attuale – sostiene Ornaghi – i cattolici devono essere consapevoli che "sono in una posizione di netto vantaggio". Hanno un patrimonio di idee e di convinzioni sulla persona, sulla famiglia, sulle comunità, sulla società, "meno contaminato da quelle ideologie che hanno dominato il Novecento". Hanno competenze e sensibilità che altri non hanno. Sono più pronti a guidare positivamente i grandi cambiamenti. Ornaghi non pensa a un partito cattolico, né a collocazioni particolari dei cattolici nei vari partiti: tentazioni tuttora diffuse in Italia. Per lui è più importante che i cattolici, ovunque operino, sappiano individuare i luoghi e le questioni su cui agire con efficacia, d'intesa con altre persone e gruppi non cattolici, ma di comune visione. Sandro Magister "Italia felix". La Chiesa la festeggia così www.chiesa.espressonline.it , 13.03.2011 |
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