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Cambiare vita per tenere l’ictus alla larga PDF Print E-mail

 Nelle persone con stili di vita scorretti si raddoppiano le possibilità di avere un ictus rispetto a chi invece preferisce sceglie una vita più sana ed equilibrata. Lo dice un gruppo di ricercatori della University of East Anglia, Regno Unito, dove la patologia rappresenta una delle cause principali di morte con un costo annuale per il sistema sanitario di circa 7 miliardi di sterline.

Lo studio, pubblicato sulla rivista British Medical Journal, ha messo a confronto diverse abitudini di vita, come il fumo, la quantità di attività fisica praticata e la dieta seguita quotidianamente di oltre 20mila persone, dai 40 ai 79 anni, arruolati nella ricerca internazionale Epic, una delle più grandi condotte in questo campo, tra il 1993 e il 1997.
Ogni buona abitudine, registrata attraverso accuratissimi questionari, ha ricevuto un punto. Maggiore lo score, dunque, migliori le abitudini seguite delle persone. Al vaglio dei ricercatori sono finiti fumo, esercizio fisico, consumo moderato di alcol (1-14 unità a settimana) e i livelli di vitamina C nel sangue, indicatore  di un’assunzione regolare di frutta e verdura. Il follow up, durato circa 11 anni, ha rivelato che i partecipanti che avevano riportato un punteggio pari a zero avevano più del doppio di rischio di ictus, rispetto a chi invece, al momento del questionario, aveva totalizzato più punti. Ovviamente tutti i dati hanno tenuto conto di una lunga serie di fattori: in pratica, le informazioni raccolte sono state “aggiustate”, come si dice in gergo statistico, per tutti quei fattori che avrebbero potuto influenzare il risultato finale (malattie già esistenti, rischi legati ad altri fattori e così via).
Dalla ricerca inglese emerge anche un altro dato interessante che vede le donne sul gradino più alto dei comportamenti virtuosi rispetto ai colleghi uomini, inclini a registrare i punteggi più bassi e quindi a seguire stili di vita non propriamente lodevoli.
“L’impatto combinato di queste abitudini di vita sul rischio di essere colpiti da ictus è ancora poco documentato - scrivono gli autori della ricerca - Questi risultati offrono ulteriori conferme al fatto che piccoli cambiamenti nei nostri stili di vita possono realmente fare la differenza in termini di rischio di malattia”.

Leggi qui l'abstract della ricerca in inglese

 
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