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Quaresima 2016 - MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO 2016 PDF Print E-mail

QUAR16  RICERCA DELL’UOMO, RICERCA DI DIO

XII EDIZIONE

MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO 2016

 

CREDO QUIA ABSURDUM

 

La distinzione tra la volontà di Dio e le nostre scelte riflette la ristrettezza mentale degli anni 50-60. Quando il fidanzato di una mia amica le ha scritto di decidere di interrompere il loro rapporto dopo avere pregato, un amico frate ha detto appunto che quello era nominare il nome di Dio invano, che quella era una scelta personale, non ispirata. Alla base di questa degenerazione mentale, c’è l’idea che noi siamo capaci di scelte razionali o -peggio- di interpretazioni razionali della realtà in cui  ci troviamo, che il “credo ut intelligam” di Agostino sia stato superato dalla età dei lumi, la cui superficialità è già stata derisa da Leopardi (“le magnifiche sorti e progressive” della ginestra) e da Marguerite Yourcenar (“Nel buio siamo più chiaroveggenti perché i nostri occhi non ci ingannano”). Antonelli mi ricorda gli inquisitori che hanno condannato Galileo (e per i quali  ho una certa simpatia perché  la loro condanna si basava su una interpretazione letterale della bibbia; in realtà è irrilevante per la storia della umanità che la terra si muova intorno al sole e la teoria planetaria ha solo contribuito a farci perdere quella saggezza soprannaturale che Umberto Eco aveva identificato nelle cattedrali medioevali). Ma Antonelli non ha la bibbia dalla sua parte,  ha solo una fiducia totalmente ingiustificata, fideistica, nella ragione. Per quanto mi riguarda, ho conosciuto solo due tipi di persone: quelli che pensano di essere emotivi e quelli (i razionalisti) che non pensano affatto.

« Credo quia absurdum ».

Lodovico Balducci

 

 

 
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