QUAR11 – VENERDI’ 15 APRILE 2011

UNA NOSTALGIA STRUGGENTE

Tutti abbiamo dei ricordi che possiamo evocare nei momenti di difficoltà, stanchezza o tristezza – probabilmente, presi dalle nostre responsabilità, non lo facciamo spesso, ma potrebbe farci bene questo piccolo esercizio. E’ una specie di “ritorno verso il grembo materno”, quel luogo protetto dove eravamo in attesa di entrare in questo mondo così duro ma anche così appassionante. Quello era una “terra di mezzo” in cui eravamo in perfetta simbiosi con le nostre mamme, un passaggio “protetto” che ci portava via dal Cielo e incontro all’avventura della vita. Un luogo in cui la nostalgia di Dio non esisteva ancora, perché eravamo ancora pienamente in Lui.
Dal momento che veniamo alla luce, nasce in noi una nostalgia struggente, arcana, a cui non riusciamo a dare un nome o un senso. E’ quella sensazione di insoddisfazione che a volte ci prende e che ci induce a ricercarne la fonte. Possiamo provare a rispondere rievocando ricordi e soprattutto riscoprendo la semplicità dell’infanzia, non come ricerca nostalgica di cose passate, ma un modo per poter guardare avanti, recuperando il tempo in cui eravamo più malleabili perché più istintivi, meno stratificati e pertanto più aperti e attenti ai segni della presenza di Dio nella nostra storia. Facendoci piccoli, rimuovendo gli ostacoli ad una visione più semplice della vita, potremmo colmare quel vuoto e scoprire che in realtà, è Lui che cerca noi per primi, perché anche Lui soffre il distacco.
Prendere consapevolezza di questa rivelazione sorprendente potrebbe ribaltare tutto il nostro modo di vivere, schiarendoci gli occhi e la mente tanto da darci la capacità di vedere con gli stessi occhi di Dio. E chissà quali ‘scoperte’ saremmo capaci di fare allora!

Maria Pia De Simone, Fossacesia (Chieti)

Una lettera dalle Fiandre

Per quanto riguarda la vostra iniziativa, è molto bella e voglio partecipare volentieri, anche se non sono molto brava in italiano:

Ho approfondito un po' il  significato della Quaresima qui in Belgio, ho trovato un bel testo in neerlandese, provo a trascriverlo in italiano:

“La Quaresima significa: essere libero per dare più tempo all'essenziale nella nostra vita, rinforzare i fili di connessione con noi stessi, con gli altri, con il mondo e con Dio.

Vuoi veramente qualcosa di diverso, come ogni giovane, ma sei appeso con tutte la tue fibre alle onde della musica, al possesso di elettrodomestici, all’uso di bevande, alle automobili... come tanti adulti si attaccano alle loro case eleganti, alle cene costose, a un lusso superficiale....

Ma nei loro discorsi privi di senso, si trova tuttavia tanto desiderio, un desiderio forte, semplicemente umano, di vivere, di un semplice gesto al di là delle parole, una richiesta di ricevere affetto, per darlo ad un altro che ne ha più bisogno di noi.

Speriamo che questo tempo di Quaresima sia utilizzato per liberarci da tutte le nostre zavorre, per fiorire in una vita nuova !”

Ecco qualcosa da riflettere, voglio portare un messaggio positivo: dove viviamo, chi siamo, possiamo significare spesso un grande  sostegno l'uno per l'altro !

Buona Pasqua!

Ingrid Lijnen-Claes, Herent, Belgio